L’Artrite Reumatoide (AR) è una malattia reumatica cronica ad evoluzione erosiva. L’impatto socio-economico di AR è considerevole, in quanto la patologia determina frequentemente riduzione della capacità lavorativa (con assenteismo, presenteismo e perdita di produttività) ed è associata a rilevanti costi sanitari diretti ed indiretti. Inoltre, i pazienti affetti da AR sono ancora gravati da una riduzione della qualità di vita e da sintomi che compromettono le comuni attività quotidiane, come depressione/ansia, dolore e fatigue.
Negli ultimi decenni, i progressi nella gestione clinica della AR (come la strategia Treat To Target) e l’introduzione di nuove terapie ha permesso di raggiungere obiettivi prima inimmaginabili. Oggi è possibile garantire ad una considerevole porzione di pazienti la remissione dei segni e sintomi di malattia o almeno un soddisfacente controllo di questi. Inoltre, è possibile arrestare o ridurre considerevolmente la progressione della malattia verso il danno osteostrutturale irreversibile.
Tuttavia, permangono numerosi un-met needs per i pazienti con AR e per i medici impegnati nel percorso di cura. Tra questi un-met needs, sono particolarmente rilevanti il migliore controllo del dolore, l’ottimizzazione della qualità di vita e il controllo della fatigue.
L’introduzione delle small molecules nel panorama terapeutico introduce un nuovo paradigma e notevoli potenzialità nella gestione dei pazienti con AR.